Oltre alla lotta tra i soldati governativi e i ribelli del LRA(Armata di resistenza del signore), che ha gia' lasciato sul terreno centinaia di morti, in questa terra c'e' una guerra ancora piu' difficile da combattere: quella contro l'Aids.
Oltre metà della popolazione è sieropositiva, un piccolo centro medico tenta strenuamente di arginare la tragedia.
Motivi del Conflitto
“Una forma alternativa di democrazia", così il Presidente
Yoweri Museveni ha definito il governo dell'Uganda, nel quale fino al
2000 non potevano esistere altri partiti politici oltre il suo NRM
(Movimento di resistenza nazionale), braccio politico della NRA (Armata
di resistenza nazionale) con la quale il presidente si impadronì
del potere nel 1988.
Questo paese è scenario di una guerra civile logorante che dura
da quasi 20 anni, che ha provocato una grave crisi economica e che vede
da una parte l’NRA e dall’altra l’LRA(Armata di
resistenza del signore) forza ribelle che terrorizza le province del
nord dell'Uganda fin dal 1987. L’LRA è stata fondata con
l'obbiettivo di vendicare i torti e le atrocità subite dagli
Acholi da parte dell'esercito. L'armata iniziò le proprie
operazioni di guerriglia nel 1989, ma ben presto da oppressi, si
trasformarono in oppressori iniziando ad uccidere e depredare la
popolazione ed a rapirne i bambini per addestrarli come piccoli
soldati. I metodi di addestramento sono brutali: i bambini, spesso
drogati, sono costretti a uccidere, per non incorrere in punizioni
gravissime o addirittura essere uccisi a loro volta.
Chi finanzia questa guerra?
Le principali basi della LRA sono nel sud del Sudan che per anni ha
fornito ai ribelli armi e supporto logistico, nonostante il differente
credo religioso: il Sudan è governato da un regime musulmani. Le
motivazioni risiedono nei contrasti tra Sudan e Uganda, che a sua volta
ha sempre finanziato i ribelli dello SPLA (Sudan People's Liberation
Army) che da vent'anni lotta per il potere nel sud del Sudan.
Spiragli di pace
Nel gennaio 2002 la guerra sembrava essere finita, dopo la stipula di
un accordo tra i due paesi e l'impegno reciproco a non finanziare
più i gruppi ribelli, ma gli scambi di accuse tra i due Paesi
sono proseguite; nuova speranza potrebbe derivare dalle trattative in
corso tra Khartoum e ribelli dello SPLA che potrebbero portare la pace
nel sud del Sudan e di conseguenza disinnescare l'intervento ed il
sostegno dell'Uganda a questa forza ribelle.
Facciamo i conti
Si calcola che fin'ora razzie e scontri abbiano causato 100.000 vittime
ed 1.200.000 sfollati, senza contare il dramma dei bambini rapiti: i
maschi vengono addestrati come piccoli soldati mentre le femmine
divengono schiave sessuali dei ribelli
L'UNICEF calcola che siano più di ventimila i bambini
rapiti dalla fine degli anni '80 ad oggi.
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