ma in che ambito? credo che la circonferenza dei loro cervelli sia comparabile...Per Berlusconi però credo meglio Ruby, non solo è più giovane ma sta anche buona se viene pagata il giusto.
credi che anche stavolta l'elettore di centrodestra avallerà la storia delle toghe politicizzate e del processo mediatico o giustizia ad orologeria o della privacy violata o Berlusconi è generoso o Berlusconi è ingenuo o "magari potessi io, alla sua età!" o "ho un rapporto stabile con una persona" o qualunque altra delle tristerie difensive di Banana?
Aldilà, questo il titolo e il tema dell'ultima fatica di Clint Eastwood. E' un film decisamente d'autore, nel senso che oltre la tecnica registica Eastwood apporta chiaramente alla sceneggiatura tutte le sue convinzioni e la sua esperienza personale umana; la trama come ormai si sa ruota appunto intorno tre personaggi che affrontano da tre angolazioni differenti il tema dell'approccio alla sopravvivenza alla morte, nelle sue declinazioni possibili, tutti e tre indipendentemente fino alle scene finali in cui i loro destini si incrociano proprio in virtù delle loro esperienze. Eastwood prende di petto il tema ma non gli lascia granchè di misterioso, in quanto sin dalle prime battute si palesa la convinzione del regista che esista una vita dopo la morte, e a questa vita in effetti tutti e tre i protagonisti nel dipanarsi delle loro vicende danno nome e cognome precisi, con tanto di scene filmate dell'aldilà una secondo me riduttiva interpretazione del tema, per quanto trattata con delicatezza, a volte con sfumature leggere, a volte giustamente gravi, ma trattate dal centro di un triangolo appunto (somma interna 180°) che scontizza l'insondabile e lo veste di speranze fantascientifiche e assolutistiche a mio parere fin troppo ridicole... Per quanto riguarda la confezione, c'è sempre poco da eccepire, il regista Eastwood è mai banale dietro la cinepresa, anche se ci sono momenti di stanca narrativa, e il film procede in qualche punto solo in virtù della pendenza negativa del tempo. Nel complesso profonda insoddisfazione alla fine del film. Qualcuno l'ha visto e ne è rimasto entusiasta?
Uno spunto affascinante ed una trama elaborata non bastano da soli a fare un bel film.
I personaggi aprono bocca solo per spiegarci quello che stiamo vedendo, e lo fanno in continuazione. Ma quel che è peggio è che quando non si spiega si spiega si spiega, si spara si spara si spara...ed a rendere le continue sparatorie ancora più noiose e fini a se stesse è l'impossibilità di provare la benchè minima preoccupazione per la sorte dei personaggi secondari, sciatti ed inutili (Arianna compresa).
E non ditemi che il finale aperto è un colpo di genio!
più o meno la stessa analisi di mia madre, non scherzo, non è che tu, mia mamma e Quintino, siete un po' troppo vecchi per apprezzare un BEL film d'azione-fantascienza, con un'ottima colonna sonora e perfetti interpreti per quello che è? credo che le detrazioni apportate siano le meno rappresentative possibili, e quindi le più opinabili...le scene di sparatoria nella seconda metà del film, non sono mai fine a se stesse e rendono perfettamente il clima di tensione che Nolan riesce a non spezzare mai fino alla fine...dopo un iniziale, è vero, primo tempo in cui in un certo senso prevale la parte verbosa della storia ma intervallato con scene da manuale, come il reclutamento di Arianna, e l'inseguimento della Digicorp , credo tuttavia si rendesse necessaria questa struttura per gettare un minimo di comprensione nello spettatore medio quale Lauri e Quintino certo non sono... probabilmente immagino che seguendo vie alternative il film sarebbe piaciuto ad ancora meno persone.
credo dovrò prima vederne un altro po' per farmi un'idea completa, per esempio The Social Network non l'ho ancora visto perchè la risposta di Goethe mi ha influenzato Shutter Island l'ho visto e non mi è piaciuto poi tanto, la condizione mentale del protagonista è stata subito chiara sin dai primi minuti, credo che questo film mi abbia pesantemente pregiudicato una piacevole lettura dell'ottimo libro da cui è tratto.
come dice helveticus è una canzone stupenda che va riascoltata assieme a tutto l'album, Born to run
io cito questa
Talmente fuori di melone che ho parenti per niente contenti di portare il mio stesso cognome. Lasciatemi la presunzione di sentirmi letame: a volte duro a volte liquame. Macché voglia di fama, sono un morto di fame, macché posto a tavola, ho la ciotola come un cane. Abbaio per un paio di piatti che mendico, potrei fare il collerico però me lo dimentico. Mi sta accanto un autentico medico, mi dice: "Non ti rendi conto che diventi schizzofrenico?". Zitto medico, mi costi caro, io valgo zero e non chiamarmi artista, ma cazzaro, è chiaro? Io sono cazzaro alla radice, sono felice nella fece, dovrei piangere ed invece...
While the sun hangs in the sky and the desert has sand While the waves crash in the sea and meet the land While there's a wind and the stars and the rainbow Till the mountains crumble into the plain
Oh yes, we'll keep on trying Tread that fine line Oh, we'll keep on trying Yeah Just passing our time
io dico che si scopre l'acqua calda... eccetto alcuni periodi storici floridi tra cui si possono riconoscere l'età ellenistica, e il Rinascimento, in cui l'arte e l'artista sono perfettamente inseriti nella vita sociale e quindi riconosciuti importanti e di fruizione pubblica, l'arte è sempre stata per pochi, eletti si direbbe, ma più delle volte storicamente per i ricchi direi io... sta quasi nella definizione moderna di opera d'arte, che risponda alla sua non riproducibilità e unicità, il fatto che essa sia per pochi, e in ciò essa si va definendo arte, cioè prende valore perchè è una cosa ricercata, studiatissima, approfondita e si spera profonda unica e in quanto tale non può dirsi artistica se è invece massistica. Il concetto secondo cui una cosa bella che piace a troppe persone smette di essere bella e diventa facile, o perchè tecnicamente riproducibile in serie o perchè eccessivamente accessibile va superato. A me questo discretismo non è mai piaciuto in quanto getta le basi per stabilire categorie di persone elette e categorie di altre persone, per conseguenza non elette. Ciò non preclude che possa esser vero comunque, ma chi sceglie via via cosa è arte? nessuno pensa che tra qualche secolo Harry Potter sarà annoverato tra i classici della letteratura? eppure è plausibile pensarlo. Con il teatro e le sue opere classiche o moderne o anche liriche che siano per me parliamo più di cultura e curiosità, non genericamente di arte. Allora il problema alla radice è che la gente non apprezza qualcosa perchè non è portata per mano a conoscerla, e quindi non è curiosa, non lo è almeno culturalmente in questa epoca? ma è un falso problema, abbiamo i tassi di analfabetismo al minimo da secoli e strumenti mai avuti prima! i teatri dell'opera continuano a esistere e a fare stagioni anche se la quasi totalità della moltitudine amorfa sconosca la tetralogia dei Nibelunghi; Pirandello continua ad essere studiato a scuola. Il fatto è che talmente ingente e vasta è la cultura che non possiamo che suddividere i nostri interessi, e a ciascuna espressione di essa non può che andare una piccola porzione della moltitudine, un po' di letteratura, un po' di musica, un po' di teatro, un po' di cinema, un po' di pittura. Se i teatri sono deserti è anche perchè non tutta l'arte viene inscritta nelle geometrie capitalistiche. E a proposito di quest'argomento per me c'è anche da non snobbare a tutti i costi il prodotto di massa e d'evasione. Un operaio che risponda alle 3 serie da 8 ore Marxiste, 8 per dormire, 8 per lavorare, 8 per vivere, penso che in queste ultime 8 possa concedersi di essere un minimo amorfo e moltitudico guardandosi una partita di calcio, andando al cinema a vedersi 'scontro tra titani', o ascoltandosi alla radio l'ultimo Gigi D'Alessio. E' il sistema globale che non è socialista, non l'arte.
E non sono certo l'unico a pensarla così: ormai sì sa per certo che gli ebook sono il futuro.
certamente non sei il solo, penso anche tuttavia che soprattutto le case produttrici di kindle e tablet vari lo pensino e lo inducano a pensare...in queste cose la storia distribuisce le ragioni! Io immagino, anche leggendo le risposte passionali nel topic, che l'ebook non sfonderà oltre i quotidiani, prendendosi una piccola parte dell'editoria stampata...però vedremo