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Autore Topic: nulla  (Letto 5150 volte)
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QuintinoRocca
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« il: 25 Gennaio 2011, 21:06:25 »

ti affacci dalla finestra e non vedi proprio nulla. non il nulla, che sarebbe già qualcosa. ma nulla. che non è proprio nulla, neanche il nulla stesso. farneticare è bello.
ti affacci dalla finestra e non vedi proprio nulla. vai in bagno e guardandoti allo specchio non vedi proprio nulla. poi ti guardi le mani e non vedi proprio nulla. accendi la televisione e non vedi nulla.

siamo dei non vedenti o davvero di fronte a noi non c'è nulla? rispondete...
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ricorda Signore questi servi disobbedienti
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« Risposta #1 il: 02 Febbraio 2011, 22:10:43 »

Questo nulla non è di fronte a noi. E' dentro.
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La parola è un bel dono ma non rende la ricchezza del nostro animo; è un riflesso molto blando del sentimento e sta alla sensazione come un sole dipinto sta al sole naturale.
Carlo Bini
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« Risposta #2 il: 03 Febbraio 2011, 13:42:03 »

Discutiamo dunque del nulla. O di nulla, che non è proprio nulla, ma neanche il nulla stesso.

Sul serio, sopravvalutiamo e sottovalutiamo un po' ogni cosa nella vita. Abbiamo veramente tanta esperienza, tanta saggezza, tanta disperazione, per affermare che ciò che vediamo come nulla è tale da esser definito così? Non voglio svalutare lo sforzo effettuato per oltrepassare l'umana abitudine ad accorpare, unire, comprendere in irrazionali similitudini le parole, le azioni e le persone stesse con il conforto dell'illusione, ma questa pretesa è frutto di svogliata stanchezza, o forse di una posizione pretestuosa che accodiamo abitudinariamente al nostro affamato ego.

Per rispondere alla domanda: non c'è nulla, ma non per questo dobbiamo diventarlo pure noi.

Cerchiamo di determinare le cose secondo le nostre volontà, non attendendo che qualcuno ci indichi una soluzione che possa accontentarci, sottometterci, recintarci. E se volete parlare ancora del nulla, rispondete...
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QuintinoRocca
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« Risposta #3 il: 03 Febbraio 2011, 14:05:35 »

Cerchiamo di determinare le cose secondo le nostre volontà, non attendendo che qualcuno ci indichi una soluzione che possa accontentarci, sottometterci, recintarci. E se volete parlare ancora del nulla, rispondete...
questo lo facciamo sistematicamente e naturalmente, senza farci caso insomma. Ma non potrebbe essere questa tua frase l'imperativo categorico di una filosofia edonista?
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Sed quis ego sum ?


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« Risposta #4 il: 03 Febbraio 2011, 19:28:42 »


E’ stomachevole perdere tanto tempo dilettandosi con giochi di parole e definizioni anchilosate .
L’orbo non è più malato di chi si ostina a fissare il nulla intorno. Il suo è un male mentale, i pensieri si ammalano e non trovano cura. Rimane contrito , afflitto nella sua ritrosia o , forse , trincerato nel suo cavillo di creare una cernita manichea tra il tutto ed il suo nulla. Questa scialba pedanteria , o pleonastica contesa tra nullafacenti , non fa che depauperare le cose.
Mi astengo ,poco m’importa di nomi , teoremi e sterili assiomi.


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" Distruggere è meglio che creare quando non si creano le poche cose necessarie.
E poi, c'è qualcosa di così chiaro e giusto al mondo che abbia il diritto di vivere?
Che mostruosa presunzione credere che gli altri si gioverebbero dello squallido catalogo dei suoi errori.
E a lei che cosa importa cucire insieme i brandelli della sua vita, i suoi vaghi ricordi, o i volti delle persone che non ha saputo amare mai? "
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« Risposta #5 il: 03 Febbraio 2011, 19:38:15 »

E’ stomachevole perdere tanto tempo dilettandosi con giochi di parole e definizioni anchilosate .

Ognuno a modo suo. Ovvero non tutti i nani possono stare sulle spalle dei giganti.

L’orbo non è più malato di chi si ostina a fissare il nulla intorno. Il suo è un male mentale, i pensieri si ammalano e non trovano cura. Rimane contrito , afflitto nella sua ritrosia o , forse , trincerato nel suo cavillo di creare una cernita manichea tra il tutto ed il suo nulla. Questa scialba pedanteria , o pleonastica contesa tra nullafacenti , non fa che depauperare le cose.
Mi astengo ,poco m’importa di nomi , teoremi e sterili assiomi.

In realtà non ti sei astenuto, hai ripetuto, sottoscrivendo implicitamente, ciò che era stato detto, senza giochi di parole e definizioni anchilosate.

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« Risposta #6 il: 04 Febbraio 2011, 13:19:31 »

E’ stomachevole perdere tanto tempo dilettandosi con giochi di parole e definizioni anchilosate .

Ognuno a modo suo. Ovvero non tutti i nani possono stare sulle spalle dei giganti.

L’orbo non è più malato di chi si ostina a fissare il nulla intorno. Il suo è un male mentale, i pensieri si ammalano e non trovano cura. Rimane contrito , afflitto nella sua ritrosia o , forse , trincerato nel suo cavillo di creare una cernita manichea tra il tutto ed il suo nulla. Questa scialba pedanteria , o pleonastica contesa tra nullafacenti , non fa che depauperare le cose.
Mi astengo ,poco m’importa di nomi , teoremi e sterili assiomi.

In realtà non ti sei astenuto, hai ripetuto, sottoscrivendo implicitamente, ciò che era stato detto, senza giochi di parole e definizioni anchilosate.

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esatto.
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« Risposta #7 il: 04 Febbraio 2011, 13:53:45 »


Se una diafana constatazione , senza interesse alcuno , viene equivocata ed intesa come presa di posizione allora siete propensi , per natura, alla confusione.

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" Distruggere è meglio che creare quando non si creano le poche cose necessarie.
E poi, c'è qualcosa di così chiaro e giusto al mondo che abbia il diritto di vivere?
Che mostruosa presunzione credere che gli altri si gioverebbero dello squallido catalogo dei suoi errori.
E a lei che cosa importa cucire insieme i brandelli della sua vita, i suoi vaghi ricordi, o i volti delle persone che non ha saputo amare mai? "
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Vita e morte sono due facce della stessa medaglia


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« Risposta #8 il: 11 Febbraio 2011, 03:14:13 »

Se il sonno è il culmine della distensione fisica, la noia è quello della distensione spirituale. La noia è l'uccello incantato che cova l'uovo dell'esperienza. Il minimo rumore lo mette in fuga. I suoi nidi - le attività intimamente collegate alla noia - sono già scomparsi nelle città, e decadono anche in campagna. Cosi si perde la facoltà di ascoltare, e svanisce la comunità degli ascoltatori.

Questo lo scriveva Walter Benjamin nel 1936, e anche se non parla di Nulla, ho trovato una certa attinenza.
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Chi non comprende il tuo silenzio
probabilmente
non capirà  nemmeno le tue parole
E. Hubbard


Che potere avrebbe l'Inferno se coloro che sono imprigionati non potessero sognare il Paradiso?
Neil Gaiman

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