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Terzo Caffè letterario Mithril «Take your time»

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Gioco: «Il tempo che fuggì»



Il tempo che fuggì

«La bestia è fuggita!» esclamò il signor Convenzione, entrando di scatto nell'ufficio del direttore, con il volto arrossato e il respiro affannoso dopo la lunga corsa «Sono entrato nella sua gabbia, e... svanita! Dissolta!...non c'è!». Il direttore si alzò di scatto, e la sua espressione terrorizzata riuscì ad esprimere la gravità della situazione meglio di molte parole.
Percorsero di corsa il lungo corridoio, in silenzio, tacitamente d'accordo che quell'evento non aveva bisogno di essere commentato. Ma la loro velocità non cambiò la disastrosa situazione: la Gabbia Orologio era vuota... la terribile bestia, dopo secoli di prigionia, era riuscita a scappare! «Il tempo... è fuggito» sussurrò il signor Convenzione, che da millenni lo custodiva e lo addestrava con le sue regole.
Il direttore sospirò. «Il tempo è fuggito...» ripeté, come per capacitarsene «Ora farà scorrere le cose come più gli va'...». Il signor Convenzione riuscì appena a imbracciare un fucile, pronto ad andare a caccia del Tempo, prima d accorgersi che il suo corpo si muoveva ad una lentezza insolita, mentre il direttore si muoveva da un lato all'altro della stanza, senza sosta, a velocità raddoppiata, triplicata, quadruplicata, centuplicata!
Firmava scartoffie, leggeva documenti, digitava sul computer, telefonava, scriveva, camminava, correva.... il caos totale delle azioni! Lui invece riusciva appena a percorrere pochi passi in un tempo che gli sembrava davvero interminabile, e per quanto si sforzasse non riusciva a raggiungere la porta. Dopo un po' di tempo - ma quanto? Chi poteva dirlo se adesso la bestia era libera, e non obbediva ad alcuna regola? - tutto cominciò ad andare più veloce, per il signor Convenzione: aveva l'impressione che ogni istante gli scivolasse addosso come una goccia di pioggia, che ogni attimo fluisse veloce ed inafferrabile, che potesse percorrere lunghissimi spazi in brevissimi istanti....
Ebbro di questo nuovo potere, di questa insolita velocità, di questo modo diverso di vivere il tempo 
Autori dei finali:

il signor Convenzione pensò di sfruttare il coraggio da leone che si sentiva dentro per andare a bussare all'ufficio dlla segretaria, la Signorina Elena De Grigis e cercare di chiederle un appuntamento.
Bussò; una voce argentina gli rispose: «Avanti!». Entrò: non credeva ai suoi occhi! Cosa era accaduto alla signorina De Grigis? Gli apparve diversa; non più la timida ed appassita ed occhialuta donnina con i capelli a crocchio sul capo, ma una elegante fanciulla con i capelli sciolti sulle spalle, un vestito semplice e carino a colori vivaci.
Ai suoi piedi, legato con un guinzaglio rosso, stava il Tempo, la terribile Bestia, che  placidamente la guardava con occhi adoranti; allora il signor Convenzione capì; il Tempo non va imprigionato, ma amato, utilizzato e addomesticato e vissuto come aveva saputo fare la signorina Elena.

Pinella Musmeci

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